SWICO, ovvero un esempio di “social defence” accademica

[Questo post e’ comparso originariamente sul sito swicoblog.wordpress.com nel gennaio 2016. In seguito a pressioni varie fui costretto a rimuoverlo prontamente (sara’ sopravvissuto forse una settimana). Lo ri-posto qui per ragioni di comodita’ storica. Nota: all’epoca non conoscevo ancora la letteratura su “social defence in organizational learning”…]

 

Dopo due anni che gira il brand SWICO e a distanza di oltre un anno dalla sua ‘fondazione ufficiale’ sembra evidente che SWICO non funziona.

O meglio, SWICO ancora non esiste proprio!

Era il lontano 31 ottobre 2014 quando si svolse l’assemblea costituente della “SPACE WEATHER ITALIAN COMMUNITY”. Un centinaio di persone (forse di più) dai venerabili e prestigiosi anziani della fisica solare italiana fino all’ultimo dei laureandi più esperti di voli low-cost utili a scappare dall’Italia che di statuti, regolamenti e comitati direttivi.

A parte le prime file della sala occupate dalle autorità (venerande e non, anziane e non) il resto della sala era abbastanza all’oscuro del significato da dare al termine “community”. Ma tutti i giovani sguardi erano comunque attenti a cercare di capire che cosa effettivamente stesse succedendo.

Là davanti schermaglie procedurali, elettorato passivo e attivo, angeli custodi scesi in terra a mallevare i propri candidati,… insomma un conclave in pieno stile “Il Sacro Soglio” di Luigi Magni (1976).

Nel fondo alla sala commenti e battute di allibiti precari sempre più consapevoli che nonostante le apparenze non stava succedendo assolutamente niente di nuovo: SWICO era solo una riverniciatura della solita solfa.

E senza coffee-break, senza pennette USB o magnetini, senza quelle simpatiche gratificazioni che fanno bella mostra di se sui tavoli precari dei ricercatori che si mangiano frettolosamente la ciotola di pasta fredda davanti al computer perchè devono finire il poster per il prossimo congresso.

Insomma, adesso ci ritroviamo questo SWICO-fantasma, ma non è molto fastidioso. Ogni tanto dal suo ‘universo’ manda email surreali. A volte le manda a qualcuno ma non a tutti, altre volte le manda anche ai compianti oramai nell’aldilà.

Alle volte invece SWICO è utilissimo. Ci sono momenti nei gruppi di ricerca quando per un magico consenso si percepisce che c’è bisogno di una pausa, un attimo di distrazione e di socializzazione. Ecco che basta evocare lo spiritello di SWICO e come per incanto si spende un’oretta in piacevoli e sovente animatissime discussioni sul bene e sul male, sui massimi sistemi, sul senso della vita,… i legami si rinforzano e ci vogliamo tutti più bene!

In fondo che nulla sia cambiato è anche una forma di sicurezza…

… o no?

Magari qualcuno ha voglia di (ri)cominciare?
Stefano Scardigli